La gentilezza secondo i Maestri. 13 novembre 2017
Oggi è la giornata mondiale della gentilezza, per questo motivo ho chiesto ai Maestri: “cos’è davvero la gentilezza? Grazie. Elisa S.”
La gentilezza è un atto del cuore, è una grazia di cui si viene investiti e di cui siamo grati . I bambini sono più portati degli adulti a essere gentili perché hanno il cuore molto più connesso a questo sentimento. Loro sono ancora collegati all’amore incondizionato dell’universo, perché ancora non hanno sperimentato molto la vita e le sue difficoltà.
Essere gentili significa saper trovare spazio per gli altri nel proprio cuore e nella propria giornata. Un piccolo gesto, una parola. Non importa essere eclatanti perché la gentilezza non vuole onori e riconoscimenti, vuole soltanto essere un piccolo fiore ideale.
La gentilezza è un dono del cuore ad un altro cuore. In un’unione perfetta. In una rete di connessione che si attiva come una catena di luci di natale che si accendono sempre di più: un cuore gentile è una lampadina che va ad accenderne subito un’altra vicino a sé e cosi via in una rete infinita.
Un cuore gentile è fulcro del motore vitale, un’onda magnetica di energia amorevole che va ad attivare molti altri cuori accanto a sé rendendoli manifesti ognuno del proprio potere. Una carezza, un abbraccio o solo un grazie. Che poco non è… La parola non è certo “solo” una parola. La parola è il verbo è tutto ciò che crea ogni cosa. La parola genera l’universo stesso. Un grazie genera una reazione d’amore a catena che si propaga all’infinito come i cerchi generati da un sasso gettato nell’acqua…
Il gioco della gentilezza ha inizio con la vita stessa. E come ogni gioco, ha delle regole. La regola del gioco della gentilezza è di giocarci sempre di più e sempre con maggior consapevolezza di esserci.
Festeggiate oggi dunque, perché la giornata sia feconda di atti del cuore, ma sappiate godere di ogni giorno, in ogni giorno, per atti gentili che portate al mondo intero e che il mondo vi restituisce.
Con amore infinito
Yogananda e Gesù